Banne

martedì 21 giugno 2011

Francia, nucleare sotto accusa.

La francia copre con l'energia nucleare circa il 75% del fabbisogno nazionale, e apparentemente il costo dell'energia in bolletta è minore, ma vanno fatte alcune importanti considerazioni in merito:


La gestione del nucleare è affidato per motivi di sicurezza militare, interamente allo stato, quindi il costo per comprare la materia prima, arricchimento, la produzione del combustibile e lo stoccaggio delle scorie non viene inserito nel costo della bolletta, ma viene inserito in altre voci (poco chiare) della fiscalità generale a carico dei cittadini Francesi; quindi i minori costi in bolletta vengono poi coperti da altri costi in bilancio.
La corte dei conti francese ha più volte criticato questo modus operando del governo Francese, in quanto non si riesce ad intendere in modo chiaro e preciso il vero costo dell'energia a carico dei francesi e dello stato.


Altra importante considerazione, l'energia nucleare, a differenza di altre fonti, non può avere cali di produzione, questo vuol dire che se vi è un minor consumo di energia l'energia deve essere conservata (con una elevata perdita di produzione) oppure venduta, questo fa si che la Francia sia una grande esportatrice di energia nei mesi estivi, portando un guadagno allo stato, ma al contempo nei mesi invernali, quando il fabbisogno aumenta, è costretta a comprare energia elettrica (anche dalla nostra piccola Italia) facendo diminuire NOTEVOLMENTE il guadagno dalla vendita.


Il costo della bolletta energetica Francese non ha mai seguito l'andamento dell' inflazione negli ultimi 25 anni, se l'avesse seguita l'energia oggi costerebbe circa  il 40% in più, anche per questo è stato programmato un riordino del mercato energetico Francese, per eliminare il monopolio statale sull'energia e incrementare un libero mercato energetico.




Ultima considerazione, questa di tipo sociale, il 62% dei Francesi vuole eliminare l'energia nucleare nel giro di 25/30 anni; negli ultimi tempi sono state fatte manifestazioni (appoggiate da attivisti tedeschi) per chiudere almeno la centrale nucleare più vecchia dello stato, situata oltre tutto in una zona sismica.


Vedremo come andrà a finire, ma il presidente Nicolas Sarkozy non gode certo di ottima fama, e nella politica francese si affacciano sempre più partiti anti-nuclearisti.


l'Europa è sempre meno al nucleare!


Fonti:
http://www.presseurop.eu
http://it.wikipedia.org/


Buona riflessione.
Christian.

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